I capi delle Chiese Cristiane [in Palestina] sono scoraggiati e preoccupati per i recenti episodi di violenza a Gerusalemme est, alla Moschea al-Aqsa e [nel quartiere di] SheikhJarrah

I capi delle Chiese Cristiane [in Palestina] sono scoraggiati e preoccupati per i recenti episodi di violenza a Gerusalemme est, alla Moschea al-Aqsa e [nel quartiere di] SheikhJarrah, che violano la santità del popolo di Gerusalemme, nonché quella di Gerusalemme stessa come Città della Pace - e richiedono un intervento urgente. La violenza usata [dalle forze di occupazione sioniste] contro i fedeli mina il loro diritto alla sicurezza, all'accesso ai luoghi sacri, e quello di pregare in libertà [..] ferendo lo spirito e l’anima della Città Santa, la cui vocazione è quella di essere una casa aperta ed accogliente per tutti i credenti.
Lo sgombero forzato dei palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah costituisce un'ulteriore violazione inaccettabile di diritti umani fondamentali, come quello del diritto ad una casa: [..] facciamo eco alle parole dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, il quale ha denunciato che a Sheikh Jarrah [e nelle situazioni analoghe di espropriazione arbitraria e deportazione] lo stato di diritto viene “applicato in modo intrinsecamente discriminatorio”, [..] non riguardando una semplice controversia immobiliare tra privati, bensì un tentativo [deliberato di pulizia etnica] ispirato da un’ideologia estremista. [..]
Chiediamo dunque alla Comunità internazionale, alle Chiese e a tutte le persone di buona volontà di intervenire per porre fine a queste azioni provocatorie, e di continuare a pregare per la pace di Gerusalemme - e ci uniamo in preghiera con l’intenzione del Santo Padre, Papa Francesco, il quale auspica che “l'identità multi-religiosa e multiculturale della città santa possa essere rispettata, e che alfine prevalga la fraternità.” (Patriarcato Latino di Gerusalemme)