Wednesday, July 21, 2021

Il divieto del velo sul luogo di lavoro e l'aumento dei tassi di odio contro i musulmani

     La Corte di Giustizia dell'Unione Europea approva il divieto del velo sul luogo di lavoro.
L'Osservatorio di Al-Azhar avverte sull'aumento dei tassi di odio contro i musulmani e la difficoltà di integrarsi nella società.
La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che consente di vietare il velo sul luogo di lavoro se il datore di lavoro lo ritiene necessario. La sentenza si riferiva al caso di due dipendenti di aziende tedesche che sono state licenziate dal lavoro per aver indossato il velo sul luogo di lavoro.
La corte ha affermato: "Il divieto di indossare qualsiasi forma visibile di espressione di convinzioni politiche, filosofiche o religiose sul posto di lavoro può essere giustificato dalla necessità del datore di lavoro di presentare un'immagine neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali".
Le organizzazioni della società civile hanno messo in guardia dall'esposizione delle donne musulmane a uno stato di persecuzione ed esclusione dal lavoro, e il Consiglio europeo ha recentemente messo in guardia dagli alti tassi di odio e razzismo nei confronti dei musulmani e degli immigrati nel continente europeo, in particolare tramite Internet. L'Unione delle Comunità Islamiche in Italia "Ucoii" ha lanciato un appello alla Corte di giustizia europea; "E’ una decisione, quella di permettere alle aziende il divieto dello hijab, che, contrariamente alle prerogative proprie dell’istituzione, non garantisce il diritto comunitario di tutti, perché lede quello delle sole donne musulmane" ha affermato Yassine Lafram, presidente nazionale dell'Ucoii.
Da parte sua, l'Osservatorio di Al-Azhar per il contrasto all'estremismo afferma che la libertà di praticare i riti religiosi è un diritto intrinseco di ogni essere umano.
Dunque, il diritto di una donna di indossare abiti conformi alla sua fede non dovrebbe costituire un ostacolo al suo diritto al lavoro e all'esercizio del suo ruolo nella società.
L'Osservatorio sottolinea anche che tali sentenze contribuiscono ad aumentare i tassi di odio e violenza contro i musulmani, che stanno già registrando un sensibile aumento negli ultimi anni a causa dell'incitamento all'odio contro i musulmani, il quale inciderebbe negativamente sulla vita di un musulmano, e che gli impedirebbe anche di integrarsi nelle società europee e di godere dei suoi diritti di cittadino residente nel paese in cui vive.
 


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