Monday, October 24, 2022

Il concetto di Qawamah alla luce del Corano e della Sunna

     Il concetto di qawamah "tutela" è una delle questioni più significative relative allo status e ai diritti della donna nell'Islam e quindi ha un effetto di vasta portata sulla famiglia e sulla società. Il fondamento di qawamah è la presenza di questo termine nel versetto 34 della Surat An-Nisâ’, che elabora la posizione di entrambi i coniugi nella struttura familiare e descrive il comportamento coniugale richiesto in pace e in conflitto. Tal versetto che viene spesso frainteso dai non musulmani così come dai musulmani meno informati, in quanto stabilisce la supremazia assoluta degli uomini sulle donne nella vita familiare e pubblica su larga scala.
Il versetto 34 della Surat An-Nisâ’, ha suscitato discussioni diverse fra i tradizionalisti e i modernisti. Il primo gruppo è convinto della superiorità maschile sulle donne implicita nel versetto 34 della Surat An-Nisâ’, descrivono gli uomini come superiori in potenza fisica, intelletto, saggezza, grinta, privilegio del marito di spendere per Mahr e nafaqa, autorità di contrarre matrimonio, diritto di essere obbedito e divorzio esclusivo. Mentre il secondo è convinto che ci siano alcune differenze dotate di Dio che sono necessarie per la guida della famiglia, ma queste differenze non sono in alcun modo fonte di superiorità religiosa o morale di nessuno per le quali tutti devono competere su un uguale piedistallo.
L'opinione del primo gruppo non risponde alle realtà e alle esigenze della contemporaneità, poiché con il cambiamento di civiltà e il progresso delle istituzioni non si può negare il ruolo delle donne nella sfera pubblica. Dall'altra parte, il concetto di qawamah, secondo i modernisti, è una responsabilità e un obbligo pesante e sensibile da adempiere e non semplicemente un'autorità di cui abusare. Deducono che il versetto 228 della Surat Al-Baqara che dice: "Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone consuetudini", combinato con il versetto 34 della Surat An-Nisâ’, descrive il grado di responsabilità e non un privilegio o una preferenza.
In base al suo essere capofamiglia, l'uomo è stato designato con supremazia funzionale sulla sua famiglia, che non conferisce in alcun modo all'uomo la supremazia assoluta sulla donna. Le ragioni fornite dal Corano per questa responsabilità non sono l'approvazione della superiorità dell'uomo sulle donne, ma piuttosto la descrizione di capacità distintive funzionali adatte a questa responsabilità.
In tale contesto, il Corano rifiuta esplicitamente qualsiasi tipo di supremazia intrinseca di un genere sull'altro e rafforza l'uguaglianza di genere descrivendo opportunamente uomini e donne come esseri umani uguali nella loro origine, creati dalla "stessa anima". Entrambi sono stati dotati di cuore, cervello e adeguati poteri di ragionamento, e insieme hanno bisogno di educazione e formazione fisica e intellettuale. Entrambi sono comandati da Dio di seguire il percorso prescritto per il quale saranno ugualmente responsabili davanti a Dio e saranno ricompensati o puniti per motivi simili. Dio (gloria a Lui l'Altissimo) dice nel Corano: "Il loro Signore risponde all’invocazione: «In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, ché gli uni vengono dagli altri. A coloro che sono emigrati, che sono stati scacciati dalle loro case, che sono stati perseguitati per la Mia causa, che hanno combattuto, che sono stati uccisi, perdonerò le loro colpe e li farò entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, ricompensa questa da parte di Allah. Presso Allah c’è la migliore delle ricompense". (Corano 3. 195).
L'idea della disuguaglianza fra l'uomo e la donna non concorda con i principi dell'Islam. Nel pensiero islamico, come sostiene Muhammad Omara, l'uomo e la donna non sono né uguali né autonomi, ma hanno un rapporto di complementarità, una relazione che soddisfa una serie di esigenze dell'uomo e della donna, essi hanno bisogno l'uno dell'altra, e per compensare le proprie mancanze sono dotati di abilità potenziali che si completano a vicenda. 
Il Corano spiega il concetto di qawamah e determina come si organizza la gestione della famiglia secondo il ruolo naturale dell'uomo e della donna. Lo stesso concetto viene interpretato a seconda del ruolo diretto che ha l'uomo all'interno della famiglia, come specificato nel versetto 34 della Surat An-Nisâ’: "Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono per essi i loro beni". (Corano 4. 34).
Quindi, l'Islam condanna tutti i tipi di violenza poiché comanda che la vita, la proprietà e l'onore di tutti gli esseri umani sono sacri e non possono essere trasgrediti da nessun individuo. Pertanto, ha disposto la pena capitale per alcuni reati, compresi i reati contro il corpo (uccisioni).
Infine, dobbiamo distinguere tra i principi della legge islamica e il comportamento di alcuni musulmani nei confronti delle loro mogli. In realtà, ci sono vari diritti che l'Islam garantisce alle donne. L'Islam dedica alla donna tutta l'attenzione che merita, dove il Profeta, in diverse occasioni, ha consigliato ai fedeli di trattare con il massimo rispetto le donne.
 


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