Gli attacchi sionisti ai luoghi sacri cristiani a Gerusalemme si sono intensificati nel gennaio scorso. L'Osservatorio di Al-Azhar: Questo è il risultato naturale delle politiche sioniste estremiste che forniscono protezione ai coloni.
Nel mese scorso è accaduta una serie di crescenti attacchi razzisti sionisti contro alcuni luoghi santi cristiani, individui e persino cimiteri, da parte di gruppi estremisti sionisti nella città occupata di Gerusalemme.
Tra i luoghi presi di mira dai coloni sionisti è il cimitero della Chiesa Evangelica Episcopale, a sud-ovest della Città Vecchia di Gerusalemme, dove alcuni giovani estremisti hanno distrutto lapidi e simboli religiosi cristiani.
Si sono verificate anche aggressioni fisiche contro un gruppo di residenti del quartiere armeno, e l'ultima di queste aggressioni ha preso di mira la chiesa della "prigionia di Cristo" nella Città Vecchia della Gerusalemme occupata, dove un colono ha preso d'assalto la chiesa e ne ha distrutto parte del suo contenuto. Ha cercato inoltre di darle fuoco, ma a fermarlo è stato il portiere del sito religioso, un musulmano.
L'Osservatorio di Al-Azhar per il contrasto all'estremismo condanna gli attacchi e le violazioni sioniste contro i luoghi santi islamici e cristiani nella città occupata di Gerusalemme, affermando che queste violazioni sono il risultato naturale delle politiche sioniste estremiste che forniscono protezione e copertura ai coloni per violare la santità dei luoghi religiosi, nel tentativo di giudaizzare la città di Gerusalemme svuotandola della sua popolazione palestinese e molestandola, in tutti gli aspetti della vita e della religione.
Pertanto, l'Osservatorio di Al-Azhar invita le istituzioni competenti della comunità internazionale, prima fra tutte le Nazioni Unite, ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti di questi crimini sionisti e ad adottare misure serie per fermare gli attacchi alle santità religiose.