Il mondo non ha avuto il tempo di riprendersi dagli incubi della pandemia ed è stato subito travolto dai disastri: naturali, politici e presumibilmente economici, che l’uomo ha creato con le proprie mani e in virtù del suo eccessivo egoismo, dalla sua corruzione morale e della sua coscienza morta.
Un ruolo fondamentale nell'affrontare questo declino della civiltà ricade su di noi, rappresentanti delle religioni: quello di ravvivare i messaggi del cielo e di insegnare le virtù morali di cui abbondano questi messaggi, che sono i mezzi e gli strumenti per riformare il corso dell’umanità.
Dobbiamo essere certi che la pace tra i popoli è un ramo della pace tra le religioni, e che la fratellanza religiosa genera e realizza la fratellanza umana mondiale.
Quando pongo come priorità la pace tra studiosi e figure religiose o la fratellanza umana, non intendo affatto di invitare a fondere le religioni in una sola: siamo convinti che questa idea sia distruttiva e rimuove le radici della religione. Chiedo un lavoro serio per promuovere i valori dell'incontro e del rispetto reciproco tra le persone.
Dobbiamo essere certi che il pericolo attuale non viene dalla differenza tra le religioni, ma dall'"ateismo", e dalle filosofie che ne derivano e che santificano la "materia" e sminuiscono le religioni, considerandole uno scherzo o un gioco.