Thursday, November 17, 2022

Il discorso del Grande Imam all'incontro internazionale: Il dialogo interreligioso e le sfide del XXI secolo: i pericoli del cambiamento climatico

   “Vorrei dare il benvenuto a Sua Santità Papa Francesco e alla delegazione dell’alto clero della Chiesa Cattolica che lo accompagna. Benvenuti nel nostro mondo arabo che è lieto di essere un vostro partner nel cammino della fratellanza umana, cammino che è iniziato in Egitto, è passato poi nello stato degli Emirati Arabi Uniti ed è giunto oggi nel Regno del Bahrain.
Illustri presenti
In apertura del nostro incontro di oggi, che riunisce il Consiglio dei Saggi Musulmani con i leader religiosi della Chiesa Cattolica nel Regno del Bahrain su un tema molto importante dal titolo: “il Dialogo Interreligioso e le Sfide del Ventunesimo Secolo”, ritengo necessario sottolineare che questo incontro è una tappa luminosa nel cammino del dialogo che abbiamo intrapreso insieme, e che ha prodotto e continua a produrre una crescente consapevolezza collettiva delle sfide da affrontare, e semina la speranza in una nuova rinascita, in cui la coscienza globale si risvegli per fare la sua parte nell’affrontarle."
Naturalmente non c'è abbastanza tempo per illustrare i tragici fenomeni e gli sviluppi pericolosi che circondano e soffocano l'uomo contemporaneo, indipendentemente dalla sua posizione su questo pianeta. Viene da chiedersi da dove cominciare e dove finire, considerata la molteplicità delle crisi internazionali: crisi umanitaria, economica, morale, ambientale e climatica?
La grande crisi - per quello che vedo io - è che il nostro mondo contemporaneo non ha più un punto di riferimento a cui rivolgersi ogni volta che si perde la strada o che si parla di giusto e sbagliato, bene e male, bellezza e bruttezza. La conseguenza è un mondo che sta diventando sempre più simile a un veicolo con un'enorme forza di spinta, che viaggia senza un volante a dirigerlo e senza freni a fermarlo, prima che distrugga se stesso e gli altri.
Tutto ciò aumenta la violenza e la ferocia degli effetti distruttivi, sempre più ampi, di queste crisi, che non sono più - come lo erano in passato - limitate a un determinato popolo o paese; ora, invece, gli effetti negativi delle crisi che sorgono in una delle maggiori capitali, si diffondono nel resto del mondo. Nessun paese, per quanto potente sia, può sfuggire da solo ai suoi terribili effetti e alle sue dure ripercussioni. Le guerre non sono più confinate ai soli campi di battaglia; al contrario, città e villaggi con le loro case, strade, uomini, donne e bambini sono diventati spazi aperti alla morte, a spargimenti di sangue e alla distruzione di abitazioni, scuole e ospedali.
In verità, a partire dall'ultimo decennio del secolo scorso l'umanità ha affrontato diverse crisi, le più importanti e le peggiori delle quali sono: l'enorme divario tra ricchi e poveri, l'allargamento di questo divario e il fatto che non sia velocemente colmabile. Questo squilibrio umano e naturale è accompagnato da ingiustizia ed esclusione nei confronti della maggioranza degli abitanti del pianeta, a causa dell'assenza dei valori morali stabiliti dalle religioni divine, tra cui in prima istanza i valori di “giustizia”, su cui si basano i cieli e la terra, e di uguaglianza tra le persone. L'assenza di questi due valori ha portato a gravi sconvolgimenti nel sistema economico internazionale, squilibri e confusione nei sistemi di sviluppo sociale, con la conseguente diffusione di povertà estrema, carestie mortali, conflitti e guerre, che di tanto in tanto esplodono nei paesi poveri e in via di sviluppo.
Forse non direi niente altro se non la verità se dicessi che la crisi del nostro mondo contemporaneo è - in primo luogo - una "crisi della morale", e “una crisi causata dal diffondersi dell’ateismo”, e che la maggior parte dei mali e delle disgrazie di cui soffrono oggi gli esseri umani sono conseguenze inevitabili di questa crisi madre, che ha sopraffatto l'uomo e influenzato il suo pensiero e il suo comportamento.
Non ci sorprende vedere esempi di questa deviazione nella realtà morale e comportamentale delle società aperte, prima, e più recentemente negli appelli che tentano di rendere accettabile questa deviazione, rappresentata soprattutto dalla diffusione del fenomeno dell’omosessualità e del terzo genere nelle società conservatrici, in cui la religione e le virtù costituiscono una componente importante e la base per la costruzione della società, per le sue tradizioni e cultura. Tutto questo è promosso sotto bandiere come "Libertà" e "Diritti umani", "Modernità" e "Illuminismo". 
La verità è che si tratta di scatenare il caos, distruggere i principi morali, demolire la struttura interna dell'uomo, il che diventa diritto di distruggere l'individuo e la specie.

S.E. il Grande Imam Shaykh al-Azhar Dr. Ahmed at-Tayyib, Presidente del Consiglio dei Saggi Musulmani , all'incontro internazionale: “Il dialogo interreligioso e le sfide del XXI secolo: i pericoli del cambiamento climatico” in Bahrain. Presso la sede del Consiglio dei Saggi Musulmani (in presenza di Papa Francesco),
 


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