Sunday, August 21, 2022

L’Osservatorio di Al-Azhar per il Contrasto all'Estremismo esprime la propria solidarietà al dott. Andi Nganso, vittima di offese razziste in corsia

     L’Osservatorio di Al-Azhar per il Contrasto all'Estremismo esprime la propria solidarietà al dott. Andi Nganso, vittima di offese razziste in corsia: un cittadino indifeso - come molti altri - dinanzi ad violenze verbali ispirate da sentimenti razzisti e xenofobi.
“Andi Nganso ha 35 anni, è un medico di origini camerunensi. Arrivato in Italia nel 2006 per studiare medicina, dopo aver lavorato per la Croce Rossa italiana - inizialmente nei centri di accoglienza di Lampedusa e Bresso, poi a Roma - da qualche mese è medico di urgenza in Veneto. Era in servizio al pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro (Udine) quando, per via della propria pelle, si è visto scaraventare addosso da un paziente, un uomo di circa 60 anni della provincia di Treviso, una serie ininterrotta di insulti razzisti: “Non toccarmi, sei nero!”, “Preferivo due costole rotte che farmi visitare da un ne**o”, gli ha urlato l’uomo. Parole che restano cristallizzate in un audio registrato nel mezzo dell’aggressione.
Il dott. Nganso ha sporto denuncia ed è ora seguito da un team legale. Ha deciso di procedere in questo modo sia per il trauma personale subìto sia perché quanto accaduto è solo uno tra i tanti episodi che appartengono a un trauma collettivo: quello di una comunità - quella dei cittadini stranieri residenti in Italia - che da anni sta chiedendo aiuto, ma che assiste al persistere della propaganda di partiti politici che alimentano certi atteggiamenti d’odio, anziché controllarli. La violenza che le persone nere ricevono in Italia è da non credere - e questo anche perché mancano strumenti per ridurre i crimini d’odio.”
 


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