Nelle scorse ore ha fatto ritorno al suo Signore ﷻ uno dei principali accademici islamologi d’Italia, docente di islamologia presso l'Università della Calabria, già direttore del Dipartimento di Studi asiatici dell'Università Orientale di Napoli, e membro fra l'altro della Commissione Nazionale Italiana dell'UNESCO, il professor Alberto Ventura. A Dio ﷻ apparteniamo ed a Lui ritorniamo. 
Intellettuale enciclopedico, in seno ad una comunità accademica talora superficiale o autoreferenziale - quando non apertamente ostile - in merito alle tematiche relative all'Islam, Ventura ha costituito un riferimento singolare ed autorevole: capace di osservare ‘dall'interno’ la Tradizione islamica e di trasmetterne con fedeltà gli insegnamenti, tanto con l'umiltà dello studente quanto col rigore dello studioso; a fronte di comunità musulmane che, nel nostro Paese, perlopiù disconoscono o emarginano la tradizione spirituale del Sufismo, Ventura ha saputo offrire agli italiani interessati alla spiritualità islamica delle introduzioni esaurienti e delle squisite primizie: dai ‘fondamentali’ della Via spirituale fino ad importanti insegnamenti metafisici, da indagare - com'era solito raccomandare, nello spirito della Tradizione - sotto la guida di maestri qualificati. 
Disse in un'intervista: “Ciò che non si vuole capire è che il vero bersaglio del terrorismo non è l'Occidente, né tantomeno la modernità che l'Occidente ha plasmato - poiché, nonostante le sue pretese, il radicalismo islamista è un fenomeno squisitamente moderno, e niente affatto tradizionale; il bersaglio dei terroristi è invece l’Islam tradizionale, che sarebbe l’antidoto più efficace contro l’islamismo ideologizzato, ma che si trova così stretto fra due fuochi”.
Porgiamo le nostre sincere condoglianze alla sua famiglia ed ai suoi colleghi, chiedendo ad Allah ﷻ di averne misericordia, e di concedere a lui ed a noi frutti abbondanti per la sua opera, seminale per l'Islam italiano contemporaneo.