Wednesday, July 13, 2022

Il capo dell'Isis in Siria ucciso, con un drone, in un attacco guidato dagli Stati Uniti

     L'osservatorio di Al-Azhar per il contrasto all'estremismo segue molto da vicino i risultati dell'attacco guidato dagli Stati Uniti martedì 12 luglio, che ha ucciso "Maher Al-Aqal", capo dell'Isis nell'area di Jindaryis, mentre è rimasto seriamente ferito un suo vice e collaboratore.
Secondo il colonnello Joe Buccino, portavoce del comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM): "Al-Agal è responsabile di aver perseguito in modo aggressivo lo sviluppo delle reti dell'Isis al di là dei confini di Iraq e Siria. Quando è stato colpito e ucciso era su una moto". Buccino aggiunge che: "L'eliminazione di questo leader dell'Isis distruggerà le capacità dell'organizzazione terroristica di complottare e attuare attacchi globali".
La facilità di raggiungere il leader dell'ISIS in Siria rivela chiaramente la debolezza dell'organizzazione rispetto alla sua capacità di organizzare le proprie fila e proteggere i suoi leader. È anche un segnale del declino dei gruppi terroristici in terrotori siriano. Visto che il mese scorso, l'esercito americano aveva annunciato l'assassinio del leader delle Brigate dei "Guardiani della Religione" di Al-Qaeda "Abu Hamza Al-Yamani", in un attacco aereo diretto con drone mentre era su una moto.
A metà giugno, in un raro raid via terra condotto dalle forze speciali americane, è stato catturato "Ahmed al-Kurdi", leader Isis in prima linea nella pianificazione delle operazioni del gruppo. "Al-Kurdi, noto come Salim, stava dando ordini per la costruzione di dispositivi esplosivi e per attacchi alle forze americane e della coalizione", avevano spiegato allora dal Pentagono.
Lo scorso febbraio, invece, il leader dell'Isis "Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi" si era tolto la vita e aveva ucciso la sua famiglia durante un raid delle forze speciali americane nel nord della Siria.
 


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