Le punizioni prescritte dalla Sharia islamica (hudud)
Le punizioni legali islamiche sono state promulgate nell'Islam per prevenire i delitti e proteggere la società e non per vendicarsi. Ogni stato del mondo, passato o presente, ha prescritto delle leggi e delle punizioni che proteggono la società dalle violazioni e dalle trasgressioni. Le punizioni legali islamiche, quindi, sono solo un mezzo per preservare le necessità dell’uomo dalle quali dipende la sua vita, come l’anima e le proprietà.
Le punizioni, quindi, sono una protezione per l'uomo che Allah l'Altissimo ha onorato dicendo: “Certamente, abbiamo onorato i figli di Adamo. Li abbiamo portati sulla terra e sul mare, abbiamo dato loro cose buone come cibo e li abbiamo chiaramente preferiti a molte delle nostre creature”. (Surat al-Israa V.70).
L'Islam, essendo la religione della giustizia e della misericordia, pone condizioni, spesso difficili da soddisfare, per applicare queste punizioni; tra queste condizioni sono: 
1) Nessuno potrà essere ritenuto responsabile di un crimine e quindi condannato ad una pena fintanto che la sua colpevolezza non sia stata accertata in base a prove irrefutabili e definitive. 
2) Il minimo dubbio annulla la punizione. 
3) Anche la revoca della confessione annulla la punizione.
Queste condizioni sono mezzi per evitare di applicare le punizioni.
A questo proposito, il Profeta della Misericordia (Pace e benedizioni su di Lui) disse: "Evitate ai Musulmani l’applicazione delle pene previste fino a che potrete farlo. Se trovate qualche scappatoia in favore dell’accusato rendetegli la libertà"… perché se l'Imam commette un errore nel perdonare, sarebbe meglio che commettere un errore nella punizione".
Inoltre, l'Islam non ha dato il diritto di applicare le punizioni, una volta divenute inevitabili, né al pubblico né a qualsiasi organizzazione, ma solamente allo Stato. Quindi, qualsiasi individuo o gruppo che si assume il diritto di applicare una punizione è, senza dubbio, un criminale che trasgredisce le leggi della sharia.